V I A G G I 

 

DOCUMENTAZIONE       

 

della "Peregrinatio Mariae" Mondiale

 

( Insieme alla lezione n. 11 )

 

Gli inizi:

Maria di Nazareth    a  Nazareth

 

 

                                                                                                                 

                                                                                                                  NAZARETH

                                                                                                            Basilica Superiore

                                                                                                                   8 marzo 1998

                                                  

    Nazareth
    8-15 marzo 1998

        Quando quel sabato sera 7 marzo giunsi a Nazareth, Maria era già… arrivata ed era nella Basilica superiore in mezzo a un’aiuola di fiori vicino a una grande vetrata oltre la quale si vedevano, come sfondo, le case della sua città.
        Mi ricordo le parole di una suora che la osservava da vicino: “Sembra viva!”. E poco dopo: “Che bella. Ha gli occhi azzurri!”.
        Domenica 8 marzo, alle ore 10, il Rev.mo P. Giuseppe Nazzaro presiedeva la concelebrazione attorniato da molti sacerdoti. All’inizio ha benedetto “Maria di Nazareth” in mezzo a una moltitudine di fedeli che riempivano la Basilica. Iniziava così, in modo solenne, dalla sua città di Nazareth, la “Peregrinatio Mariae” Mondiale.

        Dopo l’Atto di consacrazione fu posto, per la prima volta, dentro quel cuore d’argento, simbolo del Cuore Immacolato di Maria, il suo popolo e la sua città, così: “Popolo di Terra Santa – Nazareth 08-3-1998 – Anno dello Spirito Santo”.
        Durante tutta la settimana giunsero pellegrinaggi dai punti più diversi della Palestina.
        Domenica 15 marzo. Con un’altra solenne concelebrazione, presieduta dal Vicario Patriarcale Latino, Mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, si concluderanno le celebrazioni in Nazareth.

Nazareth,   8   marzo    1998.     Basilica   superiore.

                          Il Rev.mo P. Giuseppe Nazzaro, Custode di Terra Santa, presso "Maria di Nazareth" all'inizio della celebrazione.

Marzo   1998

        Come un indice le varie tappe di un mese:

        3 marzo
‘98: Lettera all’On. Francesco Merloni (Fabriano) perché offra un volo del suo elicottero personale a      

                             “Maria  di Nazareth” il 24 marzo per giungere a Loreto.
        4 marzo:       Ritiro a San Severino M., il libretto “La via di Maria”.
        5 marzo:       da Falconara (ore 7.10) parto in aereo per Roma; da Roma (11,45) verso Tel Aviv (16.05). 

                             A Gerusalemme!
        6 marzo:        Ore 17.00 Visita a Gerusalemme al Patriarca Latino Mons. Michael Sabbah.
        7 marzo:        Pomeriggio: viaggio da Gerusalemme a Nazareth con il P. Custode.
        8 marzo:        Domenica. Festa della Donna. Basilica Superiore dell’Annunciazione: Inizio solenne della 

                             “PEREGRINATIO MARIAE” MONDIALE.
                              Ore 10: Solenne Concelebrazione presieduta dal Padre Custode di Terra Santa, il Rev.mo.

                              P. Giuseppe Nazzaro. La Basilica è piena di arabi cristiani.
        15 marzo:     Domenica. Basilica superiore dell’Annunciazione. 

                             Ore 10: Solenne Concelebrazione di chiusura presieduta da Mons. Giacinto Boulos Marcuzzo,

                              Vicario Patriarcale Latino.
        17 marzo:      mio ritorno in Italia (Tel Aviv – Roma – Falconara).
        19 marzo:      La statua della Madonna viene portata a Roma alla chiesa dei Francescani di Terra Santa in Via 

                              Boccea 590. Parrocchia dedicata a “Santa Maria di Nazareth”. Parroco: P. Giovanni      

                              Battistelli  (prossimo nuovo Custode di Terra Santa). Ripartirà per Fermo il giorno 21.
       
22-24 marzo: “Maria di Nazareth” sarà brevemente nella nostra chiesa dei Cappuccini di Fermo (AP).
        24 marzo:       Ore 17 dall’eliporto di Falconara con lelicottero dell’On. Francesco Merloni “Maria di    

                               Nazareth” giunge al Santuario di Loreto (AN). Viene accolta nella sua Santa Casa    

                               dall’Arcivescovo Mons.  Angelo Comastri.  Poi, davanti all’altare dell’Annunziata, 

                               Lei presente, si firma il gemellaggio tra i due Santuari di Nazareth e Loreto per mano del

                               Delegato Pontificio e del Padre Custode di Terra Santa.
        25 marzo:       Loreto.  

                               Ore 11: Solenne Concelebrazione presieduta da Mons. A. Comastri che annuncia, a nome del

                               Vescovo di Mosca, Mons. Tadeus Kondrusiewicz, concelebrante, che “Maria di Nazareth” sarà

                                nella capitale della Russia il prossimo 8 dicembre 1998, proprio nella chiesa dell’Immacolata.  

                                Alleluia!

 

 

 

                                                                                                                     

E P I S O D I     B

 

 

della "Peregrinatio Mariae" Mondiale

 

 

( Insieme alla lezione n 11 )


                                                                                                                       Nazareth, 9 marzo 1998

Tante foto per Lei


  

        Terminata la celebrazione principale nella Basilica Superiore dell’Annunciazione, l’8 marzo 1998, Festa della Donna, “Maria di Nazareth” fu fatta discendere nella Grotta dove aveva ricevuto l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele e dove aveva concepito Gesù per opera dello Spirito Santo.
        Era il 9 marzo, a sera. Fu chiamato un bravo fotografo. Così, proprio nella sua abitazione, le furono scattate tante foto. Risultarono bellissime. O meglio: era bellissima! I colori del suo viso e delle sue vesti sembravano espandersi e fondersi con tutto quel suo ambiente. Ancora oggi chi riceve quelle foto esclama meravigliato: “E’ viva!”.
        Quella fanciulla quindicenne – già madre e Madre di Dio! – scende veloce, danzando, l’ultimo gradino della scala interna alla grotta e, luminosa, si avvia verso Elisabetta e verso di noi.
        Quelle foto e, poi, quei posters, si diffusero subito in tutto il mondo. Vi era il suo volto! Vi era la sua persona!
A pensare che, quando richiesi le sue prime foto in Italia, a Ortisei, non risultarono così belle. “Ti sei voluta far fotografare – Bellissima! – in primo luogo, solo a… casa tua!”.


 


                                                       

                                                                                                                   Gerusalemme, marzo 1998

Le stelle di David



        6 Marzo ‘98: Stavo parlando nel suo studio con il Padre Custode di Terra Santa, il Rev.mo Fr. Giuseppe Nazzaro, quando questi ricevette una telefonata da Nazareth. Era il Rettore del Santuario dell’Annunciazione che notificava al suo superiore l’arrivo della statua “Maria di Nazareth” a destinazione: “E’ stupenda – disse – e in francese aggiunse: “Superbe!”, come per dire: “E’ meravigliosa!”. Poi il volto del P. Custode si rattristò. Il Rettore di Nazareth aveva aggiunto: “Ma gli Ebrei ce l’hanno sfregiata: han dipinto le stelle di David sul suo mantello!”.
        Stentai a crederlo. Poi io stesso intuii che potevo dare una spiegazione. L’artista di Ortisei, nel dipingere le vesti della Vergine, doveva forse aver riprodotto le “stelle di David” in modo rigido e inopportuno, imitando il disegno della stella davidica come appare oggi sulle bandiere dello Stato di Israele. Veramente ero stato io stesso a richiedere all’artista del colore – Paolo Mussner – di porre tante piccole stelle, simili a fiocchi di neve, lungo la mantellina della Vergine. Purtroppo lo stesso artista fu ben lontano dall’interpretare questa idea con la quale far riecheggiare la discendenza davidica di Maria SS.ma.
        La T.V. ebraica si presentò per… filmare quel segno e voleva riprenderlo. Giustamente i frati lo impedirono, perché la cosa non venisse sfruttata politicamente.
        Gli arabi-cristiani di Nazareth, pur contemplando la bellissima “Maria di Nazareth”, si mostrarono molto comprensivi con … Lei. Tuttavia mi ammonirono dicendo: “Così non entrerà a Betlemme!”
        Allora a Maria fu gioco-forza cambiare quel segno sulle sue vesti. Del resto quelle stelle erano stato realizzate male su tutto un contesto stupendo di forme e colori.
        Ritornata in Italia, in una breve sosta a Fermo (27-28 aprile ‘98), ”Maria di Nazareth” si vedrà mutare, dallo stesso artista Paolo Mussner, chiamato da Ortisei, le “stelle di David” in semplici piccole bianche stelline di cielo, simili a fiocchi di neve.
        E così, con il nuovo vestito, “Maria di Nazareth”, nel giorno di Natale 1999, è entrata a Betlemme.

                                                                                                                                   

                                                           

                                                         

                                                                                                                            Israele, 7 marzo 1998

 

Una multa in Israele
              

 

        Ormai si correva a grande velocità verso Nazareth, quel sabato pomeriggio 7 marzo 1998. Domani si sarebbe iniziata nella Basilica dell’Annunciazione la “Peregrinatio Mariae” Mondiale.
        Guidava la potente macchina “diplomatica” il Padre Custode di Terra Santa, P. Giuseppe Nazzaro. Al suo fianco c’era il suo cerimoniere, P. Raul. Io me ne stavo, tranquillo, sul sedile di dietro.
        Ci ferma la Polizia. Convinto della sua trasgressione, il P. Custode lascia fare e mi dice: “Andavo troppo forte!”. Il poliziotto fa il suo dovere, tira fuori le carte, scrive e, poi, sul finire, domanda: “Come si chiama quel signore?”. E indica me. “Sono italiano e mi chiamo Leonardi” rispondo in inglese. “Lei è in contravvenzione!” (mi traduce il P. Nazzaro).
        Non portavo la cintura di sicurezza! Così, senza aver mai guidato, in Israele, sono… forse già scritto in quel “libro nero”.

 

 

                                                                     

                                                                                                                                       


                                                                                               

                                      

                                                                                                       Nazareth, marzo-1998                       

 

E' una delle nostre figlie!

 

         

         Ero stato già in Terra Santa altre volte e quindi anche a Nazareth. Con simpatia avevo notato la carnagione bruna di queste popolazioni di Palestina. Anzi avevo detto a me stesso: facilmente anche Maria, la Vergine Madre di Gesù, sarà stata un po’ brunetta. In fondo, anche lei, come tutto il suo popolo, è asiatica. E a lei così pensai la sera del 7 settembre 1984, quando a delle vergini, un gruppetto di piccole adolescenti sui 12-13 anni, fu affidato di portare a spalla, in processione, intorno al Santuario dell’ Annunciazione a Nazareth, la statua bruna della Vergine Lauretana in quell’anno  che per noi ricordava il Bimillenario della nascita della Madre di Dio. Il loro abbronzato colore sul volto, appena rischiarato dalle candele della processione, mi ricordava le parole del Cantico dei cantici che la Chiesa attribuisce anche alla Vergine delle Vergini: “Bruna sono, ma bella!” “Nigra sum, sed formosa!” (Cc 1,5).
        Quando “Maria di Nazareth” giunse la… prima volta nella sua città – si fa per dire – era il 7 marzo 1998! – più di una donna espresse la propria gioia dicendo: “Come è bella! Anche per il colore e la fisionomia sembra proprio una delle nostre figlie!”. E il parroco, P. Arturo, aggiungeva, contento, che alcune delle sue giovani parrocchiane, erano davvero simili a Lei.            Anche questo aspetto, diremmo “semitico”, accrebbe allora la festa attorno a “Maria di Nazareth” nella sua comunità e dentro la sua città. Sentii questo commento tra i frati, custodi del Santuario dell’Annunciazione: “Qui Maria è di casa. 

Eppure… sembra che sia arrivata oggi! Tanto sembra nuova la sua presenza!”.
        Vi devo confessare che all’artista che colorò la statua – Paolo Mussner, lo zio dello scultore – avevo dato questa indicazione: “Il suo volto lo farai un po’ bruno, perché brune sono le ragazze d’Israele. E i suoi capelli saranno neri, come quelli delle donne della sua terra”. Solo per gli occhi – pensando al cielo – dissi che dovevano essere azzurri, ma di un azzurro intenso, come la profondità del mare.
“Le sue vesti le farai di un colore delicato, come se fossero d’acquarello, sfumando i colori più belli del cielo, della terra e del mare di cui è Regina”. Alleluia!